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DL SICUREZZA, SCOMPARE BLOCCA-PROCESSI: SI RINVIANO MENO GRAVI

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2008 13:19
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Città: VENEZIA
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Sesso: Femminile
11/07/2008 13:19
 
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ROMA - Non ci sarà più nessuna sospensione dei processi, ma solo un rinvio, fino a 18 mesi, di quelli 'meno importanti'. E' quanto prevede l'emendamento presentato questa mattina dal governo al decreto sicurezza che di fatto elimina l'automatismo della sospensione di un anno dei processi per reati commessi entro il giugno 2002: una misura che era stata aspramente criticata da magistrati e opposizione. E che aveva suscitato non poche perplessità anche al Quirinale.

Ora, la norma che il governo vuole introdurre al decreto sicurezza dice soltanto che i capi degli uffici giudiziari dovranno tener conto, nella formazione dei ruoli d'udienza, delle priorità indicate nella direttiva di carattere generale introdotta nell'emendamento. Ogni ufficio, insomma, dovrà, alla luce di questo elenco di reati considerati prioritari, stilare un elenco 'proprio' del quale dovranno essere però informati Csm e ministero della Giustizia: tanto per riaffermare che la politica giudiziaria in Italia resta nelle mani di queste due istituzioni. I processi che potranno essere sospesi, secondo la proposta di modifica del governo, riguarderanno per lo più quelli colpiti da indulto cioé commessi fino al 2 maggio 2006.

Il governo in realtà ha presentato due emendamenti al decreto sicurezza: uno per ogni proposta di modifica inserita al Senato dai presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali, Filippo Berselli e Carlo Vizzini. Una che introduceva un elenco di priorità dei reati da perseguire e un'altra, subito ribattezzata 'blocca-processi', che sospendeva automaticamente per un anno tutti i processi per reati punibili con condanne fino a 10 anni commessi entro il 30 giugno 2002. E il governo, in sostanza, modifica la 'blocca-processi' servendosi dell'elenco delle priorità per dare la precedenza ad alcuni processi rispetto ad altri. E così, alla luce delle modifiche proposte dal ministero, dovranno essere celebrati subito i processi che prevedono il rito per direttissima, quelli con imputati detenuti e quelli per reati più gravi come mafia, terrorismo e anche incidenti sul lavoro. In più i capi degli uffici giudiziari, si legge nell'emendamento, nell'individuare i criteri di rinvio, dovranno tener conto della "gravità e della concreta offensività del reato, del pregiudizio che può derivare dal ritardo per la formazione della prova e per l'accertamento dei fatti, nonché dell'interesse della persona offesa".

In questo modo, spiegano i tecnici di Largo Arenula, "si renderà possibile la celebrazione dei processi qualificati dalla legge come prioritari senza, al contempo, introdurre alcuna automatica e necessaria sospensione dei procedimenti 'non prioritari' e creando pertanto uno strumento flessibile e adeguabile alle esigenze di ogni singolo ufficio e alle, spesso notevolmente distinte, realtà locali". Il rinvio, che non potrà superare i 18 mesi, sospende anche i termini di prescrizione e non potrà essere disposto se l'imputato si oppone e se è già stata chiusa la fase del dibattimento. Gli elenchi delle priorità disposti dai singoli Capi degli uffici dovranno essere comunicati al Csm e al Guardasigilli che esprimerà la sua valutazione in sede di relazione annuale alle Camere sull'amministrazione della Giustizia. La parte civile potrà trasferire l'azione in sede civile.

In questo caso i termini a comparire saranno abbreviati fino alla metà e il giudice dovrà dare precedenza a queste azioni 'trasferite'. Nell'emendamento che riguarda esclusivamente l'elenco delle priorità, si amplia la lista dei procedimenti che dovranno essere celebrati prima degli altri. I 'prioritari' dovranno così essere quelli nei quali l'imputato è detenuto o in stato di fermo; quelli che riguardano reati come mafia e terrorismo, ma anche incidenti sul lavoro e circolazione stradale, immigrazione clandestina e reati che siano puniti con pene superiori ai quattro anni; quelli nei quali ci sono casi di recidiva reiterata.



CAMERA, QUASI 1.200 GLI EMENDAMENTI AL TESTO
Sono poco meno di 1.200 gli emendamenti presentati al decreto legge in materia di sicurezza, il cui esame è in corso nell'Aula della Camera. Le richieste di modifica del testo, che dovevano essere consegnate entro le 11 di oggi, sono per la stragrande parte dell'opposizione.




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GHEDINI: OPPOSIZIONE ORA POTRA' VOTARE DECRETO
"La norma è certamente diversa da come era passata in Senato; quindi penso che anche l'opposizione potrà tranquillamente votarla". Lo afferma Niccolò Ghedini (Pdl) commentando a Skytg24 gli emendamenti presentati dal governo al decreto legge in materia di sicurezza che modificano la norma 'bloccaprocessi'.

"E' una riformulazione dell'emendamento in cui rimane fermo il principio generale di dare priorità a determinati processi - spiega Ghedini - cioé ai processi più gravi, ma si dà assoluta discrezionalità ai dirigenti degli uffici, quindi ogni singolo tribunale farà la propria valutazione su come gestire i ruoli d'udienza. Non c'é più una norma rigida che impone determinate decisioni, ma ogni singolo tribunale potrà attagliare la norma alle sue esigenze".

"Rimane ferma la sospensione della prescrizione nei casi di rinvio - aggiunge - e quindi non c'é nessun documento per la persona offesa che potrà trasferire l'azione in sede civile con tempi dimezzati. A noi sembra una soluzione che tiene conto delle critiche che erano state avanzate e della funzionalità dei processi e dei tribunali"."L'opposizione - aggiunge Ghedini - aveva fatto una polemica sbagliata su queste norme. Il lodo Alfano ha una precisa funzione, mentre il 'blocca-processi' serve a far sì che si possano celebrare i processi davvero urgenti. E' certamente diversa la norma così come verrà approvata da quella che era passata in Senato, quindi io penso che anche l'opposizione potrà tranquillamente votarla".

BONGIORNO:ORA OPPOSIZIONE DICA SI' A TESTI GOVERNO
"La riformulazione del Governo accoglie tutte le critiche avanzate dall'opposizione e i rilievi che sono stati fatti al testo in commissione. A questo punto auspico che l'opposizione ne prenda atto e renda parere positivo" all'emendamento del governo. Lo afferma il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno commentando i due emendamenti del decreto sicurezza.

... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

"...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
"Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





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